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Cronaca

Perseguita per mesi due ragazze omosessuali: a processo stalker di Valdilana

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Perseguita per mesi due ragazze omosessuali: a processo stalker di Valdilana. Un 58enne di Valdilana è stato rinviato a giudizio per stalking e danneggiamento nei confronti di una coppia di ragazze omosessuali residenti in zona.

Perseguita per mesi due ragazze omosessuali

A quanto risulta dalle indagini, le due donne avevano provato anche a cambiare il numero di telefono e le abitudini, ma si trovavano sempre in mezzo il 58enne. Non solo le infastidiva, ma, a loro dire, le perseguitava in qualunque momento.

Avevano quindi presentato denuncia. E i carabinieri avevano raccolto elementi sufficienti per poter procedere alla denuncia. Domani, mercoledì 11 maggio, in tribunale a Biella si aprirà il procedimento a carico dell’uomo difeso dall’avvocato Andrea Ventura, mentre le due donne si sono costituite parte civile.

Il fatto

I fatti risalgono al 2019, quando l’uomo si era invaghito di una giovane donna che però aveva già una relazione con una ragazza da tempo. L’uomo a quel punto, secondo le testimonianze, aveva iniziato a perseguitare in tutti i modi le due giovani donne, e la loro vita era diventata impossibile. Avevano provato a farsi forza, ma a un certo punto la cosa si era fatta insopportabile.

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L’uomo si sentiva sempre più libero di esagerare: era arrivato a suonare il campanello della casa di una delle due ragazze solo per metterle paura e farle capire che sapeva dove si trovava per poi allontanarsi. Era stata poi una escalation: aveva minacciato una delle due donne, poi aveva danneggiato anche l’auto.

Episodi

Gli episodi a carico del 58enne sarebbero davvero innumerevoli. Tra l’altro, un buon numero di volte era apparso alle due ragazze palesemente ubriaco. Ora ’imputato che dovrà affrontare il processo parlano di ripetute minacce, molestie e aggressioni in un lungo periodo dal 2019 fino a pochi mesi fa quando è stata fatta denuncia.

Udienza preliminare

Durante l’udienza preliminare dei mesi scorsi davanti al giudice del tribunale di Biella, non sono state ritenute sufficienti dal giudice le giustificazioni e le dichiarazioni di pentimento dell’imputato, così come il fatto che, dopo aver ricevuto la misura del divieto di avvicinamento a entrambe le ragazze, sarebbe rimasto in effetti a debita distanza.

Per quello che ha fatto non basta pentirsi, secondo i legali delle due giovani: il danno ormai sarebbe fatto e conclamato. Soltanto dopo la denuncia la vita delle due vittime ha potuto tornare a dei ritmi normali, si spera davvero per sempre.

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