Cronaca
Tiramani dopo la condanna: coscienza tranquilla, resto al mio posto
Tiramani dopo la condanna
Sulla vicenda Tiramani si è sempre dichiarato innocente. Proprio l’altro giorno in un post su Facebook ha spiegato: «Ho avuto la fortuna di entrare in un ente prestigioso a 27 anni. Ero poco più che un ragazzo. Ho sempre fatto quello che gli addetti e la prassi mi hanno suggerito. Ho presentato richieste e solo previa verifica mi hanno detto si o no. Anni dopo per alcuni giudici era tutto ok, per altri no. I gradi di giudizio non sono nemmeno tre per me, ma cinque».
Accuse
In primo grado Tiramani era stato assolto dall’accusa di peculato per una somma di 12mila euro. A quel punto la procura aveva presentato ricorso e la Corte d’Appello aveva condannato Tiramani a un anno e cinque mesi. Si era arrivati in Cassazione e la Suprema Corte aveva stabilito il nuovo processo che si è concluso martedì con la stessa condanna sostenuta già durante la prima sentenza in Appello. «Dopo l’annullamento della Cassazione che chiedeva di rifare il processo eravamo tranquilli di essere assolti, così non è stato – commenta Tiramani -. E’ una cosa inaspettata. C’è stata la rinnovazione di un teste che aveva detto cose neutre, non vi era un rafforzamento della prova».
“Provo amarezza”
Si attendono le motivazioni della sentenza, ma intanto si pensa già al nuovo ricorso in Cassazione.
«Provo tanta amarezza perché sono passati 11 anni da quella vicenda – spiega Tiramani -. Ora faremo ricorso in Cassazione. Siamo curiosi di leggere le motivazioni. La Cassazione chiedeva un rafforzamento della prova del concorso, ma a nostro giudizio non c’è».
La vicenda giudiziaria pesa come un macigno: «Rimane l’amarezza, ma anche la stanchezza umana di fronte a questa storia. Mi contestano 12mila euro, ma tra spese legali e tutto quanto ha portato questa vicenda ne ho spesi molti di più». In più Tiramani ricorda: «Ho gestito milioni di euro di opere pubbliche senza mai essere stato sfiorato da un’inchiesta».
Sindaco al suo posto
Per quanto riguarda il futuro al momento la posizione a livello amministrativo di Tiramani non si tocca: «Posso continuare a fare il deputato, e anche come sindaco non ho ricevuto comunicazioni». Ora spera nella Cassazione per poter mettere la parola fine a una vicenda giudiziaria che dura ormai da oltre un decennio.
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Filippo Curioni
17 Dicembre 2021 at 17:01
In Italia nessun politico accusato o condannato rassegna le dimissioni, è un dato di fatto.