AttualitàSerravalle e Grignasco
Grignasco, oggi è il giorno dell’addio a don Matteo Balzano
Doppia celebrazione per il sacerdote 35enne: in mattinata a Cannobio col vescovo, nel pomeriggio nel suo paese.

Grignasco, oggi è il giorno dell’addio a don Matteo Balzano. Doppia celebrazione per il sacerdote 35enne: in mattinata a Cannobio col vescovo, nel pomeriggio nel suo paese.
Grignasco, oggi è il giorno dell’addio a don Matteo Balzano
Due comunità, quella di Cannobio e quella di Grignasco, danno oggi l’addio a don Matteo Balzano, il giovane sacerdote trovato senza vita nella mattinata di sabato. Nella mattinata di oggi, martedì 8 luglio, alle 10.30 sarà il vescovo di Novara monsignor Franco Giulio Brambilla a celebrare il funerale. Nel pomeriggio alle 15 un’altra funzione sarà officiata a Grignasco, nella chiesa del cimitero: in questo stesso cimitero riposerà il corpo del giovane.
Già nella serata di ieri tanta gente ha si è stretta intorno ai familiari in occasione della recita del rosario, recitato nella chiesa parrocchiale di Grignasco. Il giovane sacerdote ha lasciato il papà Giovanni, la mamma Rita, la sorella Elisa con Marco, i nipoti Jacopo e Alice, la zia Enrica con Giancarlo e i familiari, oltre ad altri parenti.
Una vicenda che ha fatto discutere la Chiesa
In questo giorni la vicenda di don Matteo ha indotto parecchi sacerdoti e persone di fede in mezza Italia a riflettere e anche a postare sui social il frutto delle loro riflessioni.
Come questa di don Giovanni Berti, parroco di Moniga sul Garda: «Scelta drammatica quella di Don Matteo Balzano che probabilmente ha visto il cielo dentro e sopra di sé cosí chiuso che lo ha voluto squarciare con il gesto estremo… E il cielo non può che essere quel luogo eterno dice ogni dolore trova pace… Che i nostri cuori e soprattutto i nostri orecchi non siano mai chiusi a chi ha forse solo bisogno di ascolto per sentire che Dio è vicino e nella vita c’è ancora speranza».

Un disegno di don Giovanni Berti
Oppure questa di don Ciro Tufo, di Napoli: «Dietro ogni sacerdote c’è un uomo. Un uomo che ascolta lacrime, accoglie dolori, sostiene coppie che si dividono, madri che perdono figli, bambini che soffrono. Un uomo che spesso resta da solo e stanco con tutte queste ferite cucite addosso. Sorride troppo? È finto. È triste? Non ha fede. Parla? È invadente. Sta zitto? È distaccato. Ma quasi mai ci si chiede cosa porti dentro.
Il prete è carne fragile che si lascia spezzare per amore. Ma anche lui ha bisogno di carezze, comprensione, silenzio, preghiera. Non solo richieste, giudizi e troppo spesso pretese. Don Matteo oggi è nelle braccia del Padre. E noi restiamo qui, con una domanda nel cuore: quanto ascoltiamo davvero chi ci accoglie ogni giorno? Riposa in pace, Don Matteo. Le tue lacrime, che pochi hanno visto, Dio le ha raccolte tra le sue mani».
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