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CronacaVarallo e alta Valsesia

Notte di paura per padre e figlio dispersi in alta Valsesia: ritrovati

I due erano saliti al Monte Bo, poi avevano perso il sentiero per il ritorno.

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Notte di paura per padre e figlio dispersi in alta Valsesia: ritrovati. I due erano saliti al Monte Bo, poi avevano perso il sentiero per il ritorno.

Notte di paura per padre e figlio dispersi in alta Valsesia: ritrovati

Si è conclusa con un lieto fine l’ansia per due escursionisti, padre e figlio residenti in Lombardia, dispersi dalla serata di ieri, sabato 19 luglio, lungo i sentieri di alta quota al confine tra il Biellese e la Valsesia. Pare che i due uomini, di 63 e 20 anni, fossero impegnati in un’escursione nella zona del Monte Bo quando, al rientro, hanno perso l’orientamento in un tratto isolato e senza copertura telefonica. A dare l’allarme, nella serata di ieri, sono stati i familiari che non riuscivano più a contattarli.

L’intervento dei soccorritori

Immediata la mobilitazione delle squadre di soccorso: sul posto sono intervenuti il Soccorso alpino della Guardia di finanza di Alagna, il Soccorso alpino del Biellese, i vigili del fuoco e la sezione aerea della Guardia di finanza di Varese, che ha avuto un ruolo decisivo nella riuscita dell’operazione.

È stato infatti grazie al sofisticato sistema di localizzazione montato a bordo dell’elicottero che, già alle prime luci di oggi, domenica 20 luglio, si è riusciti ad agganciare una cella telefonica utile per individuare i dispersi. I due escursionisti sono stati avvistati nei pressi dell’Alpe Peccia, in alta Valsessera. Erano in una zona particolarmente impervia.

Riportati a Piode

Il recupero è avvenuto in sicurezza e i due uomini sono stati trasportati a Piode, dove sono stati visitati da un medico: fortunatamente sono risultati in buone condizioni e senza necessità di ricovero.

L’episodio, durato meno di 24 ore ma carico di preoccupazione per amici e parenti, evidenzia ancora una volta quanto sia importante prestare attenzione alla pianificazione delle escursioni in montagna, soprattutto in zone isolate e con scarsa copertura di rete mobile. Grazie alla prontezza dei soccorsi e alla sinergia tra i vari corpi coinvolti, l’intervento si è risolto positivamente, evitando conseguenze gravi per i due appassionati di montagna.
Foto d’archivio

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