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Boom di parrucchiere abusive a domicilio: la denuncia arriva da Romagnano

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Boom di parrucchiere abusive a domicilio: la denuncia arriva da Romagnano. In tempi di coronavirus dilaga anche il fenomeno dei parrucchieri abusivi. Con i negozi e i saloni chiusi, molta gente costretta a rimanere in casa non resiste alla tentazione di farsi fare una “spuntatina” ai capelli. E poco importa se chi viene a domicilio sia abilitato o meno o debba violare la quarantena. Nei giorni scorsi anche Confartigianato è intervenuta per segnalare il problema dopo che alcuni casi di abusivismo si erano verificati in Sicilia e nelle Marche.

Boom di parrucchiere abusive a domicilio: la denuncia arriva da Romagnano

Ma anche in Valsesia, a quanto sembra, non sono pochi i parrucchieri improvvisati. Almeno secondo Giorgia Allifranchini, che a Romagnano ha un salone di acconciature: «So che in questo periodo, approfittando del fatto che noi siamo chiusi, c’è in giro gente che va nelle case a tagliare i capelli. Questo purtroppo succede anche normalmente, ma adesso i numeri sono sicuramente in aumento. E’ giusto che le persone sappiano che oltre a un discorso di lavoro in nero, esiste anche una problematica igienica e sanitaria, che esiste sempre, ma che con il coronavirus è anche più grave, perché c’è il rischio di contagiarsi. E poi non è giusto che alcuni debbano rispettare le norme, non guadagnando neppure un euro, mentre altri possano tranquillamente violare la legge. Mi sembra giusto sensibilizzare le persone su questo tipo di situazione».

Giorgia Allinfranchini

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Allifranchini, come altri colleghi del settore, è in attesa di “buone nuove” dal Governo per una possibile riapertura delle attività: «In questo momento il nostro lavoro di artigiano non possiamo farlo in alcun modo. Io mi arrangio e faccio consegne a domicilio di prodotti per i capelli e di cosmetici. Si può riuscire a guadagnare qualcosa grazie all’e-commerce. Purtroppo non c’è nulla di certo sulla data di un’eventuale ripartenza e neppure su quali saranno gli accorgimenti da adottare e quindi non ci sui può neppure preparare. Credo che sarà indispensabile organizzare in maniera diversa il metodo di prendere gli appuntamenti, ma anche cambiare la tipologia di approccio alla clientela, visto che con la mascherina, ad esempio, sarà difficile capire perfino quando uno sorride. Si lavorerà più ore durante una giornata, ma spero si potrà farlo in maniera meno frenetica. A livello sanitario, invece, noi già adesso igienizziamo i locali e usiamo i guanti. In più avremo probabilmente la mascherina».

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4 Commenti

1 Commento

  1. any

    24 Aprile 2020 at 14:02

    fenomeno che c’è sempre stato putroppo…ma a volte capita che sia anche un’amica più bravina a fare acconciature o make up a titolo gratuito a qualche amica che meno esperta…il discorso è di controllare anche nei negozi stessi di quanti emettano regolari ricevute fiscali e non solo segnando 1 piega di 20euro quando in realtà il servizio effettuato va oltre i 100…in tutta la Valsesia…

  2. klaus

    7 Settembre 2020 at 16:04

    tra gli ausivi a domicilio, le profughe che fanno trecce per 40 euro a domicilio, le senegalesi che le fanno sulla spiaggia, i cinesi che iniziano solo ora ad essere parzialmente in regola….. quelli che aprono i negozi come rivendite e poi fanno i capelli umma umma.. insomma quel settore è l’apoteosi dell’abusivismo: uno spende quasi 10.000 euro di scuola…. 3 anni di sacrifici… esami etc etc.. 20.000 euro per allestire un negozio in regola. + affitti e inps tutti i mesi… alla fine lavorano e guadagnano di più gli abusivi dei regolari… che del canto loro ricevute ne hano sempre fatte ben poche. Sarebbe l’ora di far sparire anche questa form di illegalità che rovina quelli che vogliono lavorare in regola, bastonare di multe loro e chi a loro si rivolge

  3. Gianni

    8 Settembre 2020 at 21:34

    Mettiamoci anche gli italiani e non solo che in pensione fanno 4 lavori a prezzi stracciati e rubano lavoro a chi paga le tasse….. ma per favore i soliti pregiudizi e populismo …

    • Fabrizio

      9 Settembre 2020 at 12:56

      Buongiorno!! D’accordissimo con il pensiero di Gianni.Aggiungo che oltre ai pensionati ci sono persone che lavorano regolarmente e poi fanno altro lavori ovviamene in nero.Si sa ma nessuno fa niente x cambiare le cose

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