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Ponte Romagnano: partiti i lavori anche sulla sponda di Gattinara

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Ponte Romagnano: partiti i lavori anche sulla sponda di Gattinara.  E’ arrivato infatti il tanto atteso nullaosta del Genio militare alla seconda parte della bonifica bellica.

Ponte Romagnano: partiti i lavori anche sulla sponda di Gattinara

Subito le ruspe della Co.Ge.Fa. sono entrate in azione, tra una piena e l’altra, per realizzare la rampa di accesso all’area. Le macchine intanto proseguono gli interventi per le fondazioni dei piloni su cui poseranno i moduli di acciaio del nuovo collegamento. Intanto, dopo il successo della catena umana di domenica, con circa 250 persone che hanno chiesto a gran voce il nuovo ponte, Anas fa il punto della situazione:

Punto sulla situazione

«Gli interventi – si legge in una nota dell’agenzia nazionale strade – sono in corso e si concentrano, attualmente, lungo la sponda di Romagnano dove tre macchine perforatrici stanno realizzando le fondazioni della spalla e della pila del ponte. E’ in corso, inoltre, la costruzione del rilevato stradale che porterà l’infrastruttura a raccordarsi con la viabilità provvisoria alla quota della rotatoria esistente». Lavori che i cittadini che hanno partecipato alla protesta hanno potuto vedere con i loro occhi, visto che i lavori non si sono fermati neppure domenica.

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Chiarezza

L’ente che ha in carico l’intervento fa chiarezza anche in merito alla bonifica bellica, causa finora dei ritardi: «Questa attività – prosegue la nota – costituisce un adempimento normativo imprescindibile per la realizzazione di opere in nuova sede e pertanto esula dalle vicende correlate alla memoria storica, per quanto rassicuranti. Tale adempimento è dettato dalla necessità di garantire la sicurezza delle maestranze e dei tecnici al lavoro in alveo nonché dell’utenza che percorrerà la nuova infrastruttura».

Futuro

Anas però ha già iniziato anche a pensare al dopo, a quando cioè scadranno i due anni di affitto del collegamento provvisorio: «In concomitanza con i lavori in corso, è stata avviata la progettazione del ponte definitivo – si legge ancora nel comunicato – . Siamo consapevoli della rilevanza dell’opera per il territorio e stiamo operando in maniera fattiva per ripristinare il collegamento lungo la ex strada provinciale 142, nel rispetto della normativa vigente. Le criticità tecniche emerse in maniera imprevedibile hanno determinato il differimento delle attività di cantiere e la necessità di rimodulare il cronoprogramma dei lavori. Il completamento dei lavori di costruzione del ponte provvisorio è fissato per il mese di ottobre».

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2 Commenti

1 Commento

  1. alessandro belviso

    17 Luglio 2021 at 12:25

    ritengo ci siano delle inesattezze o per lo meno delle opinabili affermazioni:
    il progetto definitivo è già pronto da tempo gratis per benevola concessione di liberi professionisti a meno che non lo si disdegni per tagliare un appaltino ad hoc, come capita a volte in italì.
    il genio militare risponde alle procedure militari e non burocratiche e se gli si ordina di muoversi si muove tempo minimo 15 minuti magari non per questo, ma certo entro n giorni non 6 mesi.
    il provvisorio aveva senso fosse pronto in marzo, ad ottobre è per lo meno ridicolo.
    considerato ormai il tempo scaduto per risolvere velocemente e provvisoriamente il passaggio tra le sponde sarebbe stato meglio cambiare in itinere la programmazione e passare direttamente al definitivo con squadra lavoro ampia h 24.
    potrei anche sbagliarmi nella critica ma non credo di essere molto… fuori strada…e bisogna sperare che nel frattempo non frani del tutto il tratto vintebbio. anni fa restò bloccato mesi per frana anche allora perchè giocavano a scaricabarile le province di vercelli e novara su chi dovesse provvedervi.

  2. Elmo

    19 Luglio 2021 at 9:48

    La farsa del ponte provvisorio continua, nonostante ormai sia appunto solo una farsa. Fra qualche mese la strada che passa per Vintebbio diventerà inagibile, ma gli amministratori che hanno portato avanti questo scempio all’italiana, resteranno impuniti al loro posto a percepire uno stipendio che sarebbe stato meglio destinare a persone più capaci.

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