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Varallo manda Marcantonio al rogo: ecco le sue ultime volontà
Varallo manda al rogo la sua maschera: per quest’anno è finito il regno di Marcantonio.
Varallo manda al rogo il Marcantonio
Non c’è stato scampo per il Marcantonio: quest’anno la maschera è finita al rogo. Dopo essere scampato al suo destino per ben due anni ed essersi così guadagnato il titolo di “più ignifugo” nella storia della tradizione, il personaggio principale del carnevale di Varallo, interpretato da Gianni Nettis, è stato bruciato mercoledì sera sul ponte Antonini.
Il corteo
Accompagnato dallo stemma di un’immaginaria “Associazione Ignifuga Marcantonio” e da un green pass falso, nella sera del Mercoledì delle Ceneri il fantoccio del re è stato accompagnato sul Mastallone da un corteo di fiaccole partito da piazza Vittorio, proprio come vuole quella tradizione a cui la pandemia ha costretto a rinunciare nel 2020 e nel 2021. Quest’anno, però, il Comitato Carnevale di Varallo e i cittadini, anzi i “sudditi”, di Marcantonio ce l’hanno fatta e hanno portato la kermesse fino al suo epilogo, seppur con un programma di eventi ridotto.
Le modifiche
Anche per l’ultimo capitolo della tradizione, infatti, si sono dovute apportare delle modifiche: lo spettacolo teatrale del Processo a Marcantonio, che solitamente precede la lettura del testamento e il rogo della maschera, è stato rinviato. Andrà in scena il 30 marzo e in replica il 2 e il 3 aprile, fuori periodo di carnevale. Si è rinnovata, invece, la lettura del testamento, che prende di mira o elogia persone ed eventi che si siano distinti, nel bene o nel male, durante l’ultimo anno. In attesa dello spettacolo teatrale del Processo, il prossimo appuntamento (fuori periodo) con il carnevale di Varallo è la serata culturale, il 19 marzo alle 21 al teatro Civico.
Il testamento
Ricordi di amici scomparsi e dei tempi difficili del Coronavirus. Critiche, prese in giro, ma anche elogi e ringraziamenti. Ecco tutti i contenuti del testamento di Marcantonio, al secolo Gianni Nettis, per il 2022.
È il prevosto di Varallo, don Roberto Collarini, il destinatario della prima rima pungente, dopo un incipit che ricorda chi ha sofferto maggiormente per il Covid e due varallesi che avevano il carnevale nel cuore, “Gaglia” e “ Nella” . Richiamato alla “sobrietà” per la sua abitudine di postare sui social foto dei suoi viaggi alla scoperta del panorama enogastronomico italiano, il prete viene paragonato a Raspelli, celebre giornalista e gastronomo. Un “riconoscimento” speciale è anche per Varallo Vecchio: «Lascio al Comitato Dughi il mio “Cucchiaio d’argento”, ricettario valsesiano per eccellenza, in modo che possano documentarsi evitando di includere la paella valenciana come piatto della tradizione», scherza il testamento, ricordando un evento mangereccio organizzato dal gruppo e invitandolo piuttosto a cucinare polenta e spezzatino per far contenti i varallesi. Come da tradizione, non viene risparmiato nemmeno il comitato dello stesso Marcantonio, in particolare la vicepresidente e alcuni membri del gruppo che hanno il vizio di perdersi durante le trasferte nei paesi vicini: per loro, si propone in regalo un navigatore di ultima generazione. E nell’elenco delle prese in giro è finito anche Notizia Oggi, per un titolo in prima pagina, poco apprezzato da Marcantonio, riguardante un weekend di disturbi gastrointestinali diffusi tra gli abitanti di Scopa.
I ringraziamenti
Nel testamento si auspicano la riapertura del servizio “Informagiovani”, il ritorno dell’Alpàa nella tradizionale formula dei dieci giorni, la ripiantumazione dei cipressi nel viale che porta al cimitero.
Non solo critiche, però, perché non mancano congratulazioni e ringraziamenti: all’ex presidente Simone Berardi, che quest’anno ha passato il testimone a Matteo Curri; a Casa Serena, per la creazione della stanza degli abbracci che ha permesso di mantenere i contatti con gli ospiti della struttura in tempo di pandemia; agli organizzatori della tappa del Giro d’Italia e alla cittadinanza per l’entusiasmo dimostrato; al sindaco Eraldo Botta, per l’impegno profuso per Varallo.
Sempre a proposito di pubbliche istituzioni, però, Marcantonio non risparmia gli amministratori locali, condannando l’organizzazione di un rinfresco contro le normative vigenti in piena pandemia. Invita, inoltre, i futuri candidati sindaci a confrontarsi tra loro prima di fissare i propri aperitivi elettorali tutti nella stessa sera, come successo in passato. Nel mirino anche i lavori di rifacimento della pavimentazione sull’Allea, che il re del carnevale spera di veder presto conclusi, e la nuova pista ciclabile, che in alcuni tratti presenta delle criticità: motivo per cui si propone, scherzando, la creazione di un “Comitato bici sicure”.
L’augurio
Nel testo goliardico si esulta per il ritorno della paniccia, biasimando quanti hanno criticato l’obbligo di green pass, mezzo necessario per una distribuzione in sicurezza. Non ci si dimentica degli abitanti di Morca, che nell’alluvione del 2020 hanno perso la loro Casa sociale, attualmente in ricostruzione, e dei cittadini di Varallo provenienti dall’Est Europa colpito dalla guerra. L’ultimo pensiero di Marcantonio alla fine del carnevale, poi, va al suo piccolo e sa di speranze per il futuro: «Lascio a mio figlio Christian, insieme a Claudia (moglie di Nettis ed ex Cecca, ndr), la passione per il carnevale, con l’augurio che egli possa un giorno continuare la tradizione».
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