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Una diga sul Mastallone per scongiurare il rischio siccità
L’idea prevede di creare lo sbarramento all’altezza del bivio per Cervarolo. Varallo ne parlerà con il ministro Pichetto.
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Una diga sul Mastallone per scongiurare il rischio siccità. L’idea prevede di creare lo sbarramento all’altezza del bivio per Cervarolo. Varallo ne parlerà con il ministro Pichetto.
Una diga sul Mastallone per scongiurare il rischio siccità
Creare un invaso sul Mastallone nel tratto compreso tra Varallo e Cravagliana. E’ l’idea depositata in Comune a Varallo, e sabato verrà discussa anche con il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto. «E’ stata presentata questa proposta che ritengo utile approfondire – interviene il sindaco Pietro Bondetti -. Ho girato la documentazione anche all’Unione montana Valsesia, alla Provincia di Vercelli e al ministro Pichetto. Proprio sabato avrò un incontro con lui a Biella e ci confronteremo anche su questo argomento».
Non si tratta di una diga vera e propria, ma di un mini-invaso. «E’ un periodo storico – riprende Bondetti – dove il Ministero sta stanziando fondi per realizzare mini invasi ed è un discorso che va approfondito. La creazione di un bacino idrico deve essere visto come un intervento utile al territorio per garantire l’acqua, ma anche per evitare danni alluvionali che il nostro territorio ha conosciuto negli anni. Inoltre sono aree che hanno anche un ritorno turistico. Pensiamo soltanto all’invaso di Rimasco, con il lago pieno è un paesino spettacolare. Pensiamo a Ceresole Reale».
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La proposta di un imprenditore
Tutto parte da una lettera-proposta protocollata in Comune dove il noto imprenditore Arduino Vettorello (persona dagli interessi poliedrici tra i quali figura anche la gestione della risorsa idrica) presenta appunto l’idea di un bacino sul basso corso del Mastallone.
Secondo Vettorello, se si vuole realizzare un mini-invaso in Valsesia, «la Val Mastallone presenta la migliore opportunità: è costituita da potenti rilievi di rocce metamorfiche di costa media e profonda, plutoni granitici acide, rocce tra le più compatte sulla superficie terrestre… Il posto più favorevole, sicuro e anche meno costoso è realizzare lo sbarramento appena a monte del ponte moderno sulla strada provinciale, prima del bivio per la frazione Prati di Cervarolo. In questo punto il torrente ha un fondo a 515 metri sul livello del mare, il ponte è a quota 540. La diga potrebbe essere elevata fino a quota 600 risultando alta 85 metri e larga 200. Cantiere facile, quindi economico, di bassissimo impatto paesaggistico , il manufatto risulterebbe visibile solo dopo l’ultima curva verso il ponte. Avrebbe il ponte antico e l’orrido sottostante che resterebbero all’ammirazione dei turisti».
Ma qualcosa resterebbe sott’acqua
E ancora Vettorello scrive: «L’invaso risultante sommergerebbe soltanto l’abitato di Bocciolaro e del Gabbio (Val Sabbiola) coinvolgendo pochissimi abitanti stabili, forse nemmeno dieci, anche le baite basse dell’alpe Sella, già abbandonate, tre case della frazione Camera di Cravagliana, , una casa di Brugarolo, i capannoni abbandonati ex Poli, il campeggio e una stalla al Pian delle fate, attività economiche dislocabili o più in alto o sulla sponda destra dell’invaso».
Alcuni numeri: «Questo lago occuperebbe un’area di circa un milione di metri quadrati con un perimetro di di 11 chilometri e conterrebbe all’incirca 45 milioni di metri cubi di acqua chiara e fresca, tutti utilizzabili in caso di seria siccità e sino all’80 per cento per uso idroelettrico».
Serve anche per produrre energia
Ci sarà anche la possibilità di uno sfruttamento idroelettrico: «Il salto è i 135 metri a cui corrisponderà al concessione idroelettrica di 8760 KW che, ipotizzano una efficienza produttiva del’80 per cento produrrà circa 68.000.000 kWh dal valore di mercato (senza incentivi) di almeno 5.000.000 euro annui. Inoltre in caso di grave siccità l’intero bacino potrà essere rilasciato e sono 45.000.000 metri cubici Ancora più utile territorio se il Comune o altro ente realizzasse la centrale per dar luogo a una importante comunità energetica con l’intento di contenere il costo della bolletta a famiglie e attività».
Nella foto, la zona dove potrebbe essere realizzato lo sbarramento
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