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«Una volta avevamo il medico, adesso abbiamo l’indirizzo mail…»

Lo sfogo di una donna di Pray, tra i tanti a non avere più un proprio dottore di base.

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«Una volta avevamo il medico, adesso abbiamo l’indirizzo mail…» Lo sfogo di una donna di Pray, tra i tanti a non avere più un proprio dottore di base.

«Una volta avevamo il medico, adesso abbiamo l’indirizzo mail…»

«Con posta elettronica e contatti solo telefonici la sanità diventa davvero disumana. Non si può invertire la rotta?» A chiederselo è Barbara Ballada, una cittadina residente a Pray che come molti altri in Valsessera e in Valsesia si trova oggi senza medico di base. E quindi deve adeguarsi alle nuove procedure in vigore per i mutuati rimasti privi di un professionista di riferimento.

«Scrivere una email non è una operazione per tutti – sottolinea la donna -. Mia zia, per fare un esempio, ha 87 anni e non ha computer e neppure Internet. Deve quindi per forza chiedere al nipote un aiuto. Ma se una persona non avesse un supporto in questo senso, cosa deve fare? Ma poi prendiamo in considerazione un altro aspetto. Con il passare del tempo i programmi e i software cambiano, saremo sempre in grado di utilizzarli?»
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L’ostacolo tecnologico

In effetti la tecnologia che può spesso essere un aiuto, per alcune fasce di età risulta un ostacolo. «Proviamo a metterci un attimo nei panni di chi una volta preso appuntamento per una visita si trova a rapportarsi con medici che non ha mai visto e a cui deve raccontare tutta la sua storia di vita. Siamo davvero sicuri di essere sulla strada giusta? Io ogni volta che mi rivolgo alla casa della salute di Coggiola mi rapporto con persone differenti e devo sempre rispiegare i miei 65 anni di vita sanitaria».

«A parte il tempo che perdo, ma poi non c’è empatia. Una volta avevamo un medico di base che rimaneva tale per tutta la vita, o quasi. C’era sempre, domenica compresa. Ci si conosceva, c’era fiducia. Poi sono stati ridotti gli orari, e può star bene in quanto la società cambia. Ora invece siamo al limite con la scomparsa proprio del dottore e l’introduzione di modalità che hanno tutto fuorché l’umanità».

E i comuni cercano di dare una mano

La valsesserina si sofferma quindi su un ulteriore aspetto. «E’ stato annunciato che prossimamente chi è affetto da particolari patologie verrà direttamente contattato per sottoporsi ai controlli, purtroppo mi viene difficile da credere che l’iter possa funzionare. E anche se dovesse entrare effettivamente in funzione, chi assiste tutti gli altri mutuati con problemi tradizionali?»

Insomma, l’emorragia dei medici e le nuove modalità per cercare di andare incontro ai pazienti riducendo i problemi, stanno generando non poche perplessità. «Stiamo a vedere cosa accade. Però è una situazione assurda soprattutto se pensiamo che una persona lavora e paga le tasse per tutta la vita anche per avere una sanità decorosa, e invece…»

Da ricordare che in Valsessera ci sono i Comuni di Portula e Crevacuore che hanno già cominciato a organizzarsi fornendo un supporto proprio sul tema delle procedure informatiche.

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