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Ponte Romagnano nel giardino di casa: “Ora abbiamo paura delle piene”

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Ponte Romagnano nel giardino di casa: “Ora abbiamo paura delle piene”.  Sergio Pagani, residente in corso Torino, ha indirizzato nei giorni scorsi ai presidenti della Regione e delle province di Novara e Vercelli e ai sindaci di Gattinara e Romagnano per chiedere rassicurazioni in merito alle condizioni del ponte. 

Ponte Romagnano nel giardino di casa

«Certamente è necessario ripristinare al più presto il collegamento tra le due sponde come auspicato da tutti quanti – scrive l’uomo – ; i rimedi scelti non dovrebbero, però, lasciare spazio a dubbi sulla loro qualità ed adeguatezza. Mi riferisco in particolare alla decisione di realizzare un ponte provvisorio in attesa di quello definitivo. Non voglio parlarvi dei disagi che subirà la mia famiglia che vedrà occupati, circa duemila metri quadrati di proprietà tenuta a giardino, con terrapieni e nuova viabilità; voglio invece parlarvi delle mie preoccupazioni a cui, spero, possiate dare risposte rassicuranti. Il ponte provvisorio sarà realizzato restringendo l’alveo del fiume Sesia e ad una quota inferiore rispetto a quella del ponte crollato. Scelte queste ultime che certamente non sono rassicuranti per la sicurezza e la transitabilità in caso di piene. Le preoccupazioni aumentano, poi, non essendo noto come saranno trattati gli argini artificiali presenti sulla sponda sinistra. Saranno in grado di contenere l’innalzamento dei livelli di piena?»

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A rischio il campo sportivo

«Ricordo – continua la missiva di Pagani – che gli argini proteggono non solo le abitazioni presenti in zona, ma anche l’impianto sportivo comunale per il quale è stata deliberata una ingente somma che a breve sarà spesa per il rifacimento del manto sintetico. In occasione della costruzione del nuovo ponte provvisorio, ma anche in previsione futura, sono stati pensati e progettati interventi sull’alveo che negli ultimi decenni ha visto il progressivo innalzamento per deposito di ghiaia e di sabbia? Saranno presi provvedimenti a proposito degli alberi che sono stati divelti dalla piena e di quelli presenti sul grosso isolone naturale esistente a monte del nuovo ponte? Mancate e fattive azioni in tal senso certamente avranno effetti peggiorativi per la tenuta del ponte e degli attuali argini. In ragione del fatto che il crollo è avvenuto senza apparenti segni premonitori, sono e saranno previsti sistemi di monitoraggio atti a scongiurare pericolo per l’incolumità delle persone che vi transiteranno?»

Quanto ci costerà?

Ma il cittadino romagnanese chiede lumi anche sui costi dell’operazione e sulla situazione relativa alla progettazione del ponte definitivo: «Quanto costeranno alla collettività, a tutti noi, la realizzazione e il successivo smantellamento, previsto nell’arco temporale di due anni, del ponte provvisorio? E’ stata fatta una verifica, anche solo sommaria, del rapporto tra costi e benefici? Da ultimo, è possibile sapere se la progettazione esecutiva del ponte definitivo è già stata avviata e per quando se ne prevede la realizzazione?».

Danni

Il vero timore di Pagani e della sua famiglia, però, è legato alla sicurezza della sua casa, che si trova a pochi metri dal fiume: «Nell’alluvione di ottobre – racconta – per fortuna non abbiamo subito danni perché l’argine ha tenuto, ma ad ogni piena del Sesia la nostra preoccupazione aumenta. Oltretutto adesso non c’è più la protezione dietro al campo sportivo, vicino alla diga del canale Mora, che è stata portata via dalla violenza del fiume. E in tutta la zona, e in particolare dietro al campo sportivo, ci sono autentiche montagne di legna, che non vorrei trovarmi in casa nel caso di una nuova esondazione. Senza dimenticare il problema dell’isolone che si è creato nell’alveo e che ha diviso il fiume in due parti. La pressione dell’acqua, infatti, aumenta col corso d’acqua ristretto. Qui c’è una decina di case e la mia preoccupazione è condivisa dalle altre persone che abitano vicino a me».

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